Il cyberbullismo è la manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come
bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un
gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche,
persecuzioni.
Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni
momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite
smartphone o pubblicati sui siti web. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo.
Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un
gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici, il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un
coetaneo incapace di difendersi.
▪️ Come si possono combattere tali fenomeni?
E’ utile svolgere azioni preventive, possibili grazie ad una buona informazione ed educazione che deve
essere fornita dai principali ambiti di riferimento di bambini e adolescenti: la famiglia e la scuola. Tali
contesti, centrali nella crescita e nello sviluppo dei ragazzi, permettono di individuare i comportamenti a
rischio. È inoltre fondamentale mettere in atto programmi di prevenzione e contrasto al fenomeno in tutti
gli ambienti nei quali si può manifestare quali scuole e luoghi di aggregazione giovanile.
▪️ Cosa può fare nello specifico la Scuola?
E’ importante che la scuola curi la qualità delle dinamiche psicosociali legate alla vita comunitaria e
inserisca tale dimensione nella programmazione organizzativa.
Lo psicologo che esercita in ambito scolastico effettua interventi per modificare il clima scolastico e le
regole relazionali.