“Uso problematico di Internet” (Problematic Internet Use) o “Dipendenza patologica da Internet” (Internet
Addiction Disorder) sono due modi con cui definiamo delle dipendenze comportamentali, dunque non
correlate a una sostanza ma a un’abitudine, ovvero l’utilizzo del Web.
Navigare su Internet risulta una prassi quotidiana per una larga fascia della popolazione: gli adolescenti, i
cosiddetti “nativi digitali”, per i quali il Web è una normale estensione dello spazio di socialità che inizia,
per esempio, a scuola. Usare Internet, allora, diventa parte integrante dell’esperienza della crescita e del
confronto con l’altro, un vero e proprio ambiente in cui l’adolescente delinea la propria identità.
Anche per questo motivo è importante saper riconoscere i confini tra un uso del web fisiologico e uno
problematico.
La dipendenza da Internet è un fenomeno complesso, ancora oggetto di studio, per cui non sono stati
ancora trovati criteri condivisi di definizione. Vi sono difatti una serie di variabili per cui ciò che in una
persona è trattabile come dipendenza, in un’altra risulta solo una modalità di adesione al proprio
contesto sociale di riferimento. Per questo motivo ogni situazione va valutata come un caso a sé stante,
in base a una serie di fattori psicologici, comportamentali, sociali e clinici che sarà lo specialista
psicoterapeuta a riconoscere.

Il progetto è finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia, promosso e attuato dall’Istituto
Superiore Einaudi-Pareto e gestito dagli operatori della Cooperativa Qanat.